L’euro è la moneta unica dell’Unione europea (UE) introdotta nel 1999 come strumento di integrazione economica e finanziaria tra i Paesi membri. Si tratta di una valuta fiduciaria, il cui valore è cioè determinato dai mercati finanziari internazionali. La moneta unica è gestita dalla Banca centrale europea (BCE) ed è utilizzata da 20 dei 27 Stati membri dell’Ue che, tutti insieme, costituiscono la cosiddetta Zona euro. A questi si aggiungono alcuni micro Stati, come il Principato di Andorra, il Principato di Monaco, la Repubblica di San Marino e lo Stato della Città del Vaticano, i quali utilizzano la valuta comunitaria in virtù di un accordo formale concluso con l’UE. Altri Paesi, invece, come Montenegro e Kosovo, hanno l’euro senza nessun tipo di accordo formale.
La storia dell’euro
L’euro, come detto, è stato ufficialmente introdotto il 1o gennaio 1999, diventando la valuta di circa 300 milioni di cittadini dell’Unione europea. Il contante, tuttavia, ha iniziato a circolare solo il 1 ° gennaio 2002, andando a sostituire le diverse valute nazionali con un tasso di conversione fisso. Negli anni antecedenti a quest’ultima data, infatti, l’euro era utilizzato come moneta scritturale, cioè impiegata soltanto per fini contabili. Lo scopo principale della moneta unica è quello di favorire l’integrazione comunitaria facilitando il commercio e gli scambi all’interno dell’Ue.
La politica monetaria dell’euro
La politica monetaria dell’euro è gestita dalla BCE, che si impegna a mantenere la stabilità dei prezzi e a promuovere la crescita economica nella Zona euro. Ad oggi la valuta comune è ampiamente utilizzata per le transazioni commerciali, gli investimenti e le riserve di valuta da parte di aziende, istituzioni finanziarie e governi. La sua adozione ha contribuito a ridurre i costi di conversione delle valute, a migliorare l’efficienza dei mercati finanziari e a promuovere l’integrazione economica tra i paesi membri dell’UE.